A proposito di Feria Quinta in Coena Domini











"Musica", Ottobre 2003: Cinque stelle su cinque: icona prima stellaCinque stelle su cinque: altra stellaCinque stelle su cinque: altra stellaCinque stelle su cinque: altra stellaCinque stelle su cinque: altra stella Eccezionale

Recensione di Gian Enrico Cortese
... Fede ed arte per gli italici musici controriformisti, erano indiscindibili e l'ottima prova del Convitto Armonico, degnamente diretto da Buschini, ci consegna un'interpretazione commossa e ricca non solo dal punto di vista del significato musicale. Sembra quasi di assistere a una trattazione teologica in veste sonora e condotta con mano maestra tanto i fraseggi e i timbri si sposano felicemente . ...

 

"Early Music", numero 96, Dicembre 2003

Recensione di Selene Mills
... This performance is nicely understated: there are no big egos on display and it seems that it is the music which speaks through the singers, rather than the singers who perform the music. The sound is pleasing both from the male quartet and schola gregoriana who perform respectively the psalms and lectiones, and from the mixed choir of eighteen. ...

 

"Amadeus", n. 171, febbraio 2004, pag. 73

Feria Quinta in coena Domini ad matutinum
Tactus 561901/Distr.: Fenice 2002
DDD/Libretto: Buono/Italiano/180204
Artistico Quattro stelle su cinque: icona prima stellaQuattro stelle su cinque: altra stellaQuattro stelle su cinque: altra stellaQuattro stelle su cinque: altra stella
Tecnico Quattro stelle su cinque: icona prima stellaQuattro stelle su cinque: altra stellaQuattro stelle su cinque: altra stellaQuattro stelle su cinque: altra stella

Recensione di Nicoletta Sguben
Musica per la liturgia del Giovedì Santo.
E' questo il contenuto della presente registrazione che ha il bene di svelare la perizia compositiva di MARC'ANTONIO INGEGNERI, maestro veronese (a lungo indicato erroneamente come nativo a Cremona), attivo nella città lombarda nella seconda metà del cinquecento. Le Lamentationes Hieremiae e i Responsori Hebdomandae proposti nel Cd, sbalzano l'autore ai livelli magistrali di Palestrina, Tallis, Morales e Victoria, per citare soltanto alcuni dei compositori che si sono cimentati coi detti testi. Ingegneri li musicò dandoli alla stampa nel 1588, fedele ad un principio: l'unione di parola e musica, di gesto retorico insito nella declamazione che i suoni vanno a esaltare in un acceso segno manieristico e in un incredibile vena coloristica di ascendenza veneziana. In questo senso la portata drammatica e immaginifica dei testi delle due opere, legati entrambi alla passione di Cristo e al rito delle tenebre come morte e della luce come resurrezione è latente nell'interpretazione del gruppo vocale del Convitto Armonico: una dimensione più allusa che sottolineata. Prevale la compostezza, l'equilibrio nell'illustrazione sonora della parola, la cui pregnanza semantica il compositore evidenzia con intensità spiccata priva tuttavia di stridore. Nella levigata interpretazione dell'Ensemble pare di cogliere l'antica funzione incantatrice del canto, una funzione che ha radici arcaiche per nulla estranee alla cultura rinascimentale.